La spalla è il complesso articolare più mobile del nostro corpo. Essa è costituita da tre articolazioni (scapolo-omerale, sterno-clavicolare e acromion-clavicolare) e da due pseudo-articolazioni (sottoacromion-deltoidea e scapolo-toracica), assieme ad una miriade di muscoli e legamenti che assicurano il movimento dell’arto superiore su tutti piani dello spazio e la centratura della testa dell’omero nella glenoide scapolare. La stabilità articolare è infatti fisiologicamente garantita da stabilizzatori statici e dinamici. Gli stabilizzatori statici sono:
- Capsula articolare
- Labbro glenoideo
- Legamenti (gleno-omerale superiore, medio, inferiore e coraco-omerale)
Gli stabilizzatori dinamici, cioè che assicurano la centratura dell’omero nella glenoide durante i movimenti, sono i muscoli del cingolo scapolo omerale. Jobe (’92) ha classificato i muscoli coinvolti nel movimento del cingolo scapolo-omerale in:
- Protettori della gleno-omerale: sottoscapolare, grande rotondo, sottospinoso, piccolo rotondo, sovraspinoso
- Rotatori della scapola: trapezio, elevatore della scapola, romboide, piccolo pettorale, gran dentato
- Posizionatori omerali: deltoide, gran pettorale, gran dorsale
A questi muscoli dobbiamo aggiungere il bicipite brachiale che con il suo capo lungo funge da stabilizzatore accessorio della testa omerale. Il movimento della spalla è il risultato di un movimento sincrono e coordinato di tutto il complesso articolare. Questo fenomeno rappresenta il cosiddetto ritmo scapolo-omerale. Nel movimento di abduzione, ad esempio, la scapola ruota in totale di 60°, l’omero si eleva di 120° rispetto alla scapola e anche grazie alla rotazione clavicolare l’arto superiore può raggiungere i 180° in abduzione. Il ritmo scapolo-omerale rappresenta quindi un movimento armonico in cui intervengono tutte le articolazioni e tutti i muscoli del complesso articolare della spalla. I muscoli del cingolo scapolo-omerale interagiscono tra di loro generando specifiche coppie di forze le quali mantengono fisso e stabile il centro istantaneo di rotazione tra la testa omerale e la glenoide durante il movimento. Le principali coppie di forze sono deltoide/sovraspinoso, sottoscapolare/sottospinato e trapezio superiore/gran dentato. Un processo patologico a carico di una qualsiasi delle strutture che compongono il complesso articolare della spalla, può determinare dolore e limitazione funzionale. E’ quindi importante individuare esattamente la sede ed il tipo della patologia per poter trattare correttamente una spalla dolorosa senza incorrere in inaspettati insuccessi.