La strategia di recupero post-infortunio prevede un approccio multidisciplinare, basato sull’integrazione di terapia farmacologica (a), riabilitativa (b), nutrizionale (c) e motivazionale (d).
a) La terapia farmacologica mira al controllo del dolore, che può essere significativo nelle fasi immediate post-infortunio, alla riduzione di edemi e versamenti ed al controllo dell’”eccesso” di infiammazione, dato che un suo livello parafisiologico è utile come innesco al processo riparativo. Generalmente sono indicati antiedemigeni ed antiifiammatori “naturali” come Bromelina, Boswellia, Metil-Sulfonil-Metano (MSM) e Curcuma. I Peptidi di Collagene inoltre favoriscono la rigenerazione dei tessuti lesi. Il Paracetamolo, eventualmente associato alla Codeina, è invece da preferire come farmaco analgesico. I FANS non sarebbero da utilizzare.
b) Il protocollo riabilitativo è fondamentale per favorire il recupero funzionale ed il ritorno all’attività. Esso deve essere più possibile personalizzato in base alla tipologia di infortunio, alla disciplina sportiva, all’età ed al livello sportivo. Molto importante è la gestione dei primi giorni post-infortunio, nei quali il periodo di immobilizzazione deve essere sufficiente a permettere la guarigione anatomica, ma non troppo lungo perché la ostacolerebbe. Successivamente è necessario rispettare la progressione delle fasi riabilitative ed i tempi di recupero, al fine di evitare spiacevoli ricadute. Infine, sia durante la riabilitazione che nella fase di ritorno allo sport, sono importanti i protocolli preventivi gli infortuni (esercizi propriocettivi, rinforzo eccentrico, riprogrammazione posturale, bilanciamento forza/elasticità..).
c) Una corretta strategia nutrizionale e supplementativa coadiuvano il recupero dell’atleta infortunato.
A livello nutrizionale si tende a ridurre l’assunzione dei carboidrati (massimo 30-40% delle calorie giornaliere), aumentando contestualmente la quota proteica fino a 2-2,5 g per kilogrammo di peso (circa 30% delle calorie giornaliere). L’introduzione di lipidi deve essere intorno al 25-30% delle calorie quotidiane, privilegiando i grassi polinsaturi (oli vegetali e pesce) e limitando quelli saturi (burro, strutto, pancetta e carni grasse).
Essenziale è l’idratazione, attraverso l’introduzione giornaliera di almeno 1,5-2 l di acqua; importante l’apporto di fibre (30 g al giorno), sali minerali e vitamine tramite il consumo di verdure, frutta ed alimenti integrali.
Riguardo all’integrazione post-infortunio sono utili quelli ad azione anabolica ed anticatabolica. Tra questi citiamo la Creatina (3 g die) per il metabolismo energetico e muscolare, gli Aminoacidi ramificati (3-6 g die) che favoriscono il recupero muscolare, gli Omega-3 (1-3 g die) che riducono l’infiammazione (* leggi anche Ridurre l’infiammazione in 3 mosse!), la Vitamina D (1000-2000 UI die) che agisce sul metabolismo osseo e muscolare e modula l’infiammazione ed il sistema immunitario. Inoltre, sono utili anche vitamine antiossidanti come Vitamina C (500 mg die), Vitamina E (15 mg die) e Sali minerali come Zn, Selenio e Magnesio. Infine, l’assunzione di Probiotici (Lactobacilli e Bifidobacteri), attraverso il riequilibrio del microbiota intestinale, esplicano un’azione antinfiammatoria ed immunomodulante.
d) un aspetto importante almeno quanto i precedenti è quello psicologico. Quanto più l’atleta affronta il suo infortunio “attivamente” e non “passivamente”, tanto il suo recupero sarà più veloce ed ottimale. L’atteggiamento motivazionale risulta infatti fondamentale nell’affrontare la delusione causata dall’infortunio, per trasformarla in energia positiva durante il percorso terapeutico.