La stimolazione elettrica (SE) delle fibre eccitabili, tessuto nervoso e muscolare, viene eseguita mediante correnti pulsate a bassa frequenza: 5÷100 Hz. Le due fibre, pur in stretta relazione funzionale nell’unità motoria (UM), presentano tuttavia caratteristiche di eccitabilità differenti; in particolare, le fibre nervose hanno una soglia di scarica più bassa delle fibre muscolari e meglio si “adattano” (accomodazione) alla SE. Queste differenze permettono di eseguire una SE selettiva: se si utilizza un impulso (t-on) rettangolare di durata inferiore a 1ms, non viene mai eccitata la fibra muscolare, ma solo la fibra nervosa che poi attiva l’UM. Al contrario, se si utilizza un segnale di tipo triangolare con t-on dell’ordine dei 50÷300 ms e a bassa progressione d’intensità (1÷10mA), la fibra muscolare viene eccitata in via esclusiva; infatti, la fibra nervosa si “adatta” rapidamente divenendo in breve non eccitabile: tanto minore è la pendenza del segnale, tanto più esso risulta selettivo.
Indicazioni terapeutiche. La SE viene utilizzata in svariate situazioni, fisiologiche e patologiche; pur non sostituendo l’esercizio fisico, ne è un utile complemento.
Muscoli innervati. Vi sono due campi di applicazione della SE: il trattamento dell’amiotrofia da non uso ed il rinforzo muscolare dello “sportivo”. Amiotrofia: con questo termine si suole indicare la condizione muscolare d’insufficiente trofismo che si riscontra negli individui che, per vari motivi, non hanno utilizzato per molti giorni alcuni gruppi muscolari. In questa condizione si vengono spesso a trovare o anziani o pazienti che hanno subito gravi infortuni, tali da costringerli all’immobilizzazione protratta. Corrente neofaradica: è il segnale classico per stimolare i muscoli normoinnervati (t-on =1 ms a 50 Hz); attualmente appare superato. Corrente rettangolare: è realizzata con impulsi aventi un t-on dell’ordine dei microsecondi (0,15÷0,35 ms) ed è modulabile con precisione. Il protocollo di SE con segnali rettangolari prevede una breve fase di riscaldamento a bassa frequenza (6÷8 Hz per 2’-6’); una fase di lavoro, con impulsi a 35÷45Hz della durata di pochi secondi (5”-6”) che si alternano ad impulsi a bassissima frequenza (4 Hz) di durata di 8”-10” per un tempo totale di 20’-30’; infine, segue una fase di rilassamento, della durata di qualche minuto (3Hz per 3’), durante la quale la fibra muscolare viene riportata gradualmente allo stato di riposo. Rinforzo muscolare: rappresenta il tipico trattamento per lo sportivo; si utilizzano prevalentemente segnali rettangolari, con protocolli simili al precedente ma con frequenze più elevate, per esempio, fase di riscaldamento a 30Hz per 4’; fase di lavoro a 75-85Hz per 4” alternati a 4Hz per 8”-10”per un totale di 15’; fase di rilassamento a 3Hz per 4’.
Muscoli denervati. La corrente triangolare (t-on =50÷200 ms) viene utilizzata per il trattamento delle paralisi periferiche complete e incomplete, sfruttando la diversa soglia di scarica delle fibre muscolari innervate e non innervate; agendo sul tempo e sull’intensità, si varia la pendenza della curva fino ad individuare il segnale più efficace, nel rispetto della tolleranza. E’ bene precisare che i segnali triangolari possono stimolare anche i muscoli normalmente innervati; tuttavia si devono raggiungere intensità tali da non essere di fatto tollerate. Sono consigliate pause (t-off) lunghe, fino a realizzare periodi (t-on + t-off) di circa 1000÷2000ms. Quest’accortezza assicura al muscolo il necessario “ristoro” elettrofisiologico, al fine di rispondere sempre in maniera efficace alla sequenza d’impulsi.
Controindicazioni. Tutte le SE sono da evitare nei portatori di pace-maker, nella donna gravida nelle vicinanze della zona uterina, in prossimità dei glomi carotidei, nelle lesioni cutanee e nelle infezioni. Molta cautela deve essere riservata ai pazienti affetti da paralisi di nervi misti, perché la sensibilità cutanea è spesso alterata. Nella spasticità e, in generale, in tutte le condizioni di spasmofilia, non è opportuno, nè vantaggioso, erogare alcuna SE.
-Zati A, Valent A: Terapia Fisica. Nuove Tecnologie in Medicina Riabilitativa. Minerva Medica, 2006.